Letture di approfondimento su temi di analisi e controllo di gestione

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pianificazione e controllo dei flussi finanziari



immagine-pianificazione-controllo-flussi-finanziari (1K)Ovvero: perche' ogni progetto inizia con il monitoraggio e la pianificazione dei flussi di cassa

In "teoria" il processo di pianificazione e controllo di gestione si sostanzia nelle seguenti fasi:
1. la definizione degli obiettivi di medio-lungo periodo e quindi l'elaborazione del piano pluriennale
2. La definizione degli obiettivi di breve e delle risorse da utilizzare, quindi elaborazione ed approvazione del Budget economico di esercizio
3. A seguito dell'approvazione del Budget economico, definizione ed approvazione del fabbisogno finanziario dell'esercizio, ovvero stesura del Budget finanziario.
In pratica ho seguito vari progetti applicando rigorosamente questo schema di lavoro, ma spesso, soprattutto negli ultimi tempi, l'esigenza che mi viene manifestata in modo anche molto urgente e' quella di provvedere al controllo della liquidita' innanzitutto. Quindi mi trovo nella situazione di dover realizzare il progetto partendo da quella che, in teoria dovrebbe essere l'ultima fase. Cominciamo a lavorare dall'ultimo gradino, poi, quando il progetto va a regime, riusciamo a completare tutto il percorso arrivando alla pianificazione economica e al Budget economico. E' vero che ormai il mondo gira tutto al rovescio, ma perche' i risultati migliori si ottengono stravolgendo in modo cosi' plateale la teoria sull'argomento? E' una domanda che mi faccio da tanto tempo e per il momento mi sono data la seguente risposta. Una piccola impresa, una ditta individuale, uno studio professionale o un'associazione di professionisti si trova ogni giorno, soprattutto in questo momento storico, a dover risolvere i problemi derivanti dall'imprevedibilita' dei flussi di cassa, non puo' intraprendere un percorso di controllo della gestione nel senso completo del termine, con definizione a medio termine della pianificazione economica, la definizione degli obiettivi generali e, in generale, la pianificazione a lungo termine di un percorso di sviluppo, se prima non ha raggiunto la "tranquillita'" nella gestione dei flussi finanziari e della tesoreria. L'affermazione, cosė come e' espressa, puo' apparire un po' lapidaria, ma descrive di fatto una realta' che riscontriamo con molta frequenza. Generalmente incontriamo Imprenditori che comprendono la metodologia e sono convinti della necessita' di intraprendere un processo generale di pianificazione e controllo di ampio respiro, ma tale aspirazione si scontra con la realta' quotidiana, dove l'intera giornata di lavoro e' spesa per rincorrere l' urgenza di assicurare liquidita' per poter pagare di mese in mese i dipendenti, senza far subire a loro ed alle loro famiglie i contraccolpi di un mercato ormai sempre piu' infido e poi pagare quei fornitori che sono fondamentali per poter proseguire nell'attivita' di tutti i giorni. In queste circostanze, la pianificazione e controllo dei flussi finanziari nel breve periodo diventano premesse necessarie di ogni intervento di controllo economico.
Una premessa: la differenza fra visione "economica" e visione "finanziaria"
Alla base dell'analisi dei flussi finanziari sta la considerazione che... il tempo esiste e non possiamo astrarre da esso. Il tempo, "tiranno", scorre in un'unica direzione, si porta via gli anni piu' belli della nostra vita e, tecnicamente parlando, genera uno sfasamento fra il momento in cui il risultato economico (ricavo o costo) viene registrato in contabilita' e il momento in cui tale manifestazione si trasforma in fatto finanziario, cioe' in entrata o uscita per l'azienda.
La cassa dunque, registrando le componenti positive e negative del reddito al momento dell'effettivo esborso, che differisce dal momento in cui esse sono state generate per tutte le condizioni di pagamento/incasso diverse da quelle "a vista", puo', nel medesimo periodo di riferimento, presentare un risultato diverso da quello registrato nel conto economico. In molti casi, ad un conto economico con saldo positivo, puo' corrispondere un saldo negativo di cassa: e' soprattutto in questo caso che l' Imprenditore si sente disorientato "Mi dite che sto andando bene, ma i Fornitori premono ed io non ho denaro per pagarli. Cosa sta accadendo?"
Pianificazione e controllo dei flussi finanziari: caratteristiche dell'intervento
L'intervento di pianificazione e controllo dei flussi finanziari si propone di soddisfare l'esigenza di garantire un equilibrio fra incassi e pagamenti in modo da non incorrere in crisi di liquidita' che potrebbero essere nocive per l'azienda anche in presenza di un risultato economico positivo. Calcolando per ciascuna voce di costo del conto economico lo sfasamento temporale fra ricavo ed incasso e fra costo ed uscita, si definisce un prospetto di previsione/pianificazione delle entrate e delle uscite per un periodo di sei mesi o un anno. Se i dati sono completi, si puo' capire se la crisi di liquidita' ha natura temporanea oppure e' endemica, emergono con sufficiente anticipo tutte le variazioni nei saldi dovute alla stagionalita' e l'azienda puo', in caso di necessita', provvedere per tempo alla ricerca di finanziamenti.
Rispetto alla grande Impresa, nella piccola azienda, nella ditta individuale o nello studio professionale, il disequilibrio nei flussi, anche se temporaneo o marginale e' un fenomeno molto grave che puo' avere effetti addirittura nocivi. Anche questa affermazione puo' sembrarvi forte, ma non lo e' se consideriamo i seguenti elementi: Un'organizzazione produttiva, tanto piu' e' semplificata, tanto piu' sopperisce generalmente alle crisi di liquidita' con finanziamenti propri che, in mancanza di pianificazione degli obiettivi, possono essere richiesti dall'urgenza dei pagamenti causando un' emorragia incontrollata delle risorse personali dei Soci. Con la pianificazione finanziaria si riesce a conoscere in anticipo se il fenomeno e' temporaneo e dunque stimare quanto all'incirca sara' necessario mettere a disposizione dei propri fondi, e soprattutto il periodo di tempo per il quale sara' necessario tale conferimento, in modo da stabilire per tempo quando si potra' rientrare in una situazione di autofinanziamento da parte dell'attivita'. Se in fase di pianificazione che, ricordiamo, va fatta con un piano temporale congruo, in modo da anticipare eventuali situazioni critiche e risolverle, emerge che si sta manifestando una situazione di crisi finanziaria duratura, verranno attuati, in luogo di finanziamenti dello scoperto, interventi strutturali a livello economico di risparmio nei costi. Una volta messi in atto tali interventi, la pianificazione economica indichera' l'eventuale percorso di risanamento grazie al quale l'Impresa potra' mantenersi nel mercato. I risvolti a livello finanziario di tali scelte strategiche porteranno a miglioramenti nel cash flow.
Flussi di cassa ed investimenti in attrezzature
La nostra esperienza ci ha portato a vedere che, mentre le grandi Imprese hanno uffici dedicati ai rapporti con le Banche, che si occupano di negoziare preventivamente i migliori mezzi di finanziamento in base alla natura degli investimenti da effettuare, nelle strutture medio/piccole c'e' una tendenza a fare tutto da soli, con le proprie risorse, utilizzando prevalentemente il cash flow generato dall'attivita' ricorrendo al Credito delle Banche solo in ultima analisi e accedendo a strumenti onerosi a volte non adeguati rispetto alle tipologie di spesa. Pertanto, anche in presenza di un utile di conto economico, non e' infrequente assistere a saldi negativi di cassa dovuti non solo allo sfasamento temporale, ma anche a flussi di uscita per l'acquisto di arredi e attrezzature di media o piccola consistenza che, nel Conto economico, sono registrate negli ammortamenti. Puo' anche capitare di vedere flussi di cassa e scoperti di conto utilizzati per effettuare investimenti a medio lungo termine. Al di la' dell'errore tecnico, per il quale esiste un'apposita letteratura di riferimento, di finanziare con mezzi a breve un investimento a lungo termine, tutte le circostanze delineate portano a concludere che ogni attivita', indipendentemente dalle dimensioni e dalla complessita' della struttura, deve sempre pianificare la durata degli esborsi, conoscere l'ammontare annuo del proprio fabbisogno finanziario in termini di incassi e pagamenti previsti/pianificati. Da questa analisi potra' emergere un cash flow positivo che potra' essere utilizzato, ovvero l'evidenza di una scarsita' di liquidita' quindi la necessita' di azioni di contenimento da attuare per "resistere" fino al momento dell'inversione di tendenza quando, si spera, comincera' a raccogliere i frutti del proprio operato. Diventa dunque importante una pianificazione finanziaria ,anche pluriennale, che possa far luce sulle condizioni e i tempi del rientro in una posizione di equilibrio finanziario.
Le difficolta' finanziarie sono il primo elemento da tenere sotto controllo in una Piccola impresa. Gli strumenti di controllo possono garantire all'impresa il mantenimento di un equilibrio finanziario e di un cash-flow che sia sempre in linea con i limiti di fido stabiliti con le Banche. Inoltre, quando un progetto di controllo di gestione va a regime, viene costruito un percorso definito di pianificazione, controllo dei risultati e di report di analisi dei dati, con questi strumenti l'organizzazione e' in grado di presentarsi a terzi finanziatori con un bagaglio di conoscenze migliore, e quindi puo' spuntare migliori condizioni o comunque, capire meglio le proprie esigenze e dialogare con lo stesso linguaggio.
Articolo di Anna Maria Pirro - copyright 2011 tutti i diritti sono riservati, vietata la riproduzione e la diffusione su altri supporti e siti web - se non espressamente autorizzata dall'Autore
Ultimo aggiornamento 8 febbraio 2011

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